Rieletto
con il 58,35% dei voti. Il centrosinistra si ferma al 23,13. Dainese:
"Contavamo di arrivare al ballottaggio"
SELVAZZANO.
Mancano cinque minuti alle 18 quando nella sede elettorale sopra
il
bar “Vecchia Tencarola”, in via Padova, Enoch Soranzo alza la
testa dal computer dove sta registrando i dati che arrivano dai 23
seggi del comune e grida: «Abbiamo vinto». La prima ad abbracciarlo
è la sorella Monica che ha seguito con lui l’andamento dello
spoglio, anche se già dalle 15 si era capito che il trentanovenne
sindaco uscente avrebbe vinto al primo turno. A trascinare Soranzo
verso un successo che non lascia nè se e nè ma (58,35%) è stata in
primis la sua lista “Selvazzano Viva” che da sola ha totalizzato
4.027 voti (il 33,90%) con l’assessore uscente alla Cultura
Giovanna Rossi superstar con 403 voti personali. A portare Soranzo e
la sua coalizione al passaggio al primo turno sono stati altri due
fattori: il buon risultato della Lega Nord-Liga Veneta (13,25/%) e
l’abbraccio con “Cittadini per Selvazzano Dentro” di Boris
Sartori (6,74%) che ha eroso voti al Partito democratico. La quarta
lista che sosteneva il sindaco uscente, “Selvazzano Nuova” di
Bruno Saponaro, che vedeva tra i candidati l’ex grillino Maurizio
Biondo, ha contribuito con un 2,89%.
Dopo
l’exploit del partito di Matteo Renzi alle europee, ieri mattina il
capolista del Pd Riccardo Bastianello aveva postato sul suo profilo
facebook: «A Selvazzano ci sono buone possibilità di andare al
ballottaggio». Si è rivelato un azzardo. La coalizione di
centrosinistra capeggiata da Riccardo Dainese, un imprenditore di
Feriole chiamato a coprire la mancanza da parte del Pd di esprimere
un candidato forte, si è fermata al 23,13%. Con Dainese e la sua
“Dentro Selvazzano“ inchiodata sul 3,79%. La lista del Partito
democratico, che alle europee a Selvazzano ha sfiorato il 40%, per la
comunali si è fermata al 19,20% con un buon risultato personale del
segretario del circolo, Antonio Santamaria, che è stato il più
gettonato con 117 preferenze. Il Movimento 5 Stelle, che a Selvazzano
candidava alla poltrona di primo cittadino Ulderica Mennella, si è
piazzato al terzo posto con un 10,09% che è inferiore di oltre 3
punti percentuali al risultato ottenuto dalla Lega Nord. Sonora la
sconfitta della coalizione di centrodestra di Leandro Elleni che ha
ottenuto l’8,71%. Per Forza Italia, il partito di Elleni, il non
aver raggiunto nemmeno il 6% può essere considerata una vera e
propria debacle. Nel raggruppamento di centro destra non si è
salvato nessuno. Ncd, il partito che a livello selvazzanese ha come
coordinatore l’ex sindaco Fausto Martini, ha preso 162 voti
(1,36%). Elleni contava molto sulla lista “Largo ai giovani”
formata da candidati under 35. Un gruppo che era stato corteggiato
anche da Soranzo. Ebbene, in tutto il territorio hanno racimolato
appena 69 voti (0,58%).
La
delusione è palpabile in casa centrosinistra. «Speravamo
nell’effetto Renzi che nelle amministrative non c’è stato»,
commenta Riccardo Dainese. «Contavamo di arrivare al ballottaggio,
inutile nasconderlo. Un obiettivo fallito anche per il travaso di
voti dal Movimento 5 Stelle verso la coalizione del sindaco. Mi è
stato chiesto di scendere in campo con una proposta di cambiamento
del modo di amministrare il Comune. Con più trasparenza e più
dialogo con i cittadini. Forse ho pagato il fatto di non essere un
politico di professione e di non aver un apparato alle spalle». Il
telefonino di Ulderica Mennella ieri era sempre occupato o non
raggiungibile. Sul suo profilo facebook la quarantunenne di San
Domenico scesa in capo per il movimento di Beppe Grillo, che a
Selvazzano alle politiche del 2013 risultava il primo partito, ha
preferito commentare il dato delle europee, dove ammette la
sconfitta. La coalizione di Elleni ha atteso i risultati elettorali
all’agriturismo La Primizia di Tencarola. Il candidato sindaco del
centrodestra si affida a una nota. «Prendiamo atto degli esiti del
confronto elettorale. Evidentemente non siamo riusciti a spiegare
alla gente l’importanza delle nostre ragioni. Ha vinto chi vuole
ridurre a una colata di cemento l’area dell’ex seminario. La
nostra sarà un’opposizione chiara, reale e senza sconti».
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