Venerdì 9 Maggio 2014 si è tenuto al Civico Presca a San Domenico, Selvazzano Dentro (PD) la serata informativa intitolata “ANORESSIA E BULIMIA: SERATA DI INFORMAZIONE. L’importanza del ruolo degli allenatori nell’ambito sportivo per la crescita psicofisica dei loro atleti…parliamone!”. La relatrice di questa serata è stata la Dottoressa Tatiana Zanetti: psicologa specialista in psicologia clinica presso il Centro Regionale per i Disturbi del Comportamento Alimentare di Padova-Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova. Al di là della scarsa affluenza di pubblico, la serata, come sempre, condotta dalla Dottoressa Zanetti è corsa via velocemente coinvolgendo in maniera attenta i seben pochi astanti. Come sempre la Dottoressa Zanetti ha usato un linguaggio semplice, non usando paroloni clinici e spiegando bene il risvolto di ogni argomento trattato. Ha cominciato innanzi tutto, come fa sempre, spiegando come la ANORESSIA possa essere evidente visto la veloce perdita di peso, ed invece come sia più difficile riconoscere velocemente la Bulimia, più subdola e più facilmente nascondibile da parte della persona interessa. Inoltre ha spiegato ancora una volta che, in qualsiasi caso, chi soffre di questa PATOLOGIA, perché tale è, non lo fa come un capriccio, un vezzo; non bisogna cercarne una causa, potrebbe essere tutto e niente a scatenare questa PATOLOGIA; ma bisogna aiutare queste persone il più presto possibile. Il quoziente intellettivo di queste persone è superiore alla media ma, come tutti noi, hanno delle fragilità proprie non facilmente estirpabili e riversano queste fragilità nell’aspetto fisico. Così nello sport, dove il livello di competizione e di stress è superiore a quello della vita di tutti i giorni. In queste persone la sana competizione, magari non compensata da ottimi risultati, può portare all’abbassamento dell’autostima e al voler raggiungere traguardi ben superiori alle proprie forze, magari anche spronate dall’allenatore che inconsciamente, quindi senza volontà propria, può scatenare ciò che nessuno può immaginare. Ecco perché bisognava esserci, ecco perché gli allenatori ma tutti gli educatori ci dovevano esserci; queste informazioni vere, comprovate erano fornite da una persona autorevole per i suoi 21 anni trascorsi in mezzo a questo problema. Sappiamo tutti di come il corpo umano sia una macchina perfetta capace di adattarsi a diverse esigenze….così quando cominciamo a levargli il nutrimento lui se lo prende da un’altra parte, andando prima a prendere dalla parte grassa, poi dalla parte magra fino ad arrivare alle ossa per poter così sopperire alla mancanza di energia infertogli…..così il corpo si mette in standby per concentrare le poche risorse che ha al corpo….ed il primo a risentirne è il cervello sempre più privato della sua funzionalità di razionalità e di funzione logica. A comprovare ciò che ho appena citato è l’esempio che la Dottoressa ha fatto ieri sera…una sua paziente quasi in fase scheletrica sosteneva continuamente di vedersi grassa, allora la Dottoressa estrasse dalla sua borsa un pezzo di corda, un volgare pezzo di cordicella di circa un metro e mezzo e chiese alla paziente di fare la circonferenza che lei vedeva….questa ragazza fece una circonferenza di circa un metro e venti….la dottoressa prese un’orecchietta fermacarte e segnò il punto esatto che la paziente le aveva indicato, poi si alzò e fece come le sarte, con la stessa cordicella misurò l’addome della paziente e puntò un’orecchietta sulla misura esatta della circonferenza della paziente, ed era circa la metà di quella vista dalla ragazza….. Questo è solo per dire di come l’affermazione di vedersi grassa non fosse una giustificazione per non mangiare ma bensì di come il cervello le facesse vedere il proprio corpo. Quindi la Dottoressa ha portato a termine la sua serata informativa con altri dati e altre informazioni che sarebbe stato utile sentire…quei piccoli segnali iniziali che ogni allenatore, educatore, insegnante, genitore, parente, amico, dovrebbe sapere….segnali importanti per poter intervenire subito prima della conclamazione vera e propria della patologia e ricordiamoci sempre che più si aspetta più si allungano i tempi e la sofferenza di queste persone e non solo, ma anche delle loro famiglie, della cerchia di parenti, amici e di tutti coloro che orbitano nella sfera affettiva di chi soffre dei Disturbi del Comportamento Alimentare. Che nessuno dica “A me, nella mia famiglia non succerà mai!” anch’io dicevo così e ne sono qui a parlarne, avrei voglia di dimenticare e non parlarne più ed invece, come ha detto anche la Dottoressa, anche se ci fosse solo una persona alla quale si potrà alleviare questa sofferenza saprò che anche questa serata non è stata vana. Fabio, un cittadino qualunque.
sabato 10 maggio 2014
UNA SERATA AL PRESCA PER PREVENIRE ANORESSIA E BULIMIA.
alle
16:06
scritto da
Selvazzano in piazza!
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