sabato 10 maggio 2014

UNA SERATA AL PRESCA PER PREVENIRE ANORESSIA E BULIMIA.

Venerdì 9 Maggio 2014 si è tenuto al Civico Presca a San
Domenico, Selvazzano Dentro (PD) la serata  informativa intitolata “ANORESSIA E
BULIMIA:
SERATA DI INFORMAZIONE. L’importanza del ruolo degli allenatori nell’ambito
sportivo per la crescita psicofisica dei loro atleti…parliamone!”.


La relatrice di questa serata  è stata la Dottoressa Tatiana Zanetti:
psicologa specialista in psicologia clinica presso il Centro Regionale per i
Disturbi del Comportamento Alimentare di Padova-Dipartimento di Neuroscienze
dell’Università di Padova.


Al di là della scarsa affluenza
di pubblico, la serata, come sempre, condotta dalla Dottoressa Zanetti è corsa
via velocemente coinvolgendo in maniera attenta i seben pochi astanti. Come
sempre la Dottoressa Zanetti ha usato un linguaggio semplice, non usando
paroloni clinici e spiegando bene il risvolto di ogni argomento trattato.


Ha cominciato innanzi tutto,
come fa sempre, spiegando come la ANORESSIA possa essere evidente visto la
veloce perdita di peso, ed invece come sia più difficile riconoscere
velocemente la Bulimia, più subdola e più facilmente nascondibile da parte
della persona interessa.

Inoltre ha spiegato ancora una
volta che, in qualsiasi caso, chi soffre di questa PATOLOGIA, perché tale è,
non lo fa come un capriccio, un vezzo; non bisogna cercarne una causa, potrebbe
essere tutto e niente a scatenare questa PATOLOGIA; ma bisogna aiutare queste
persone il più presto possibile. Il quoziente intellettivo di queste persone è
superiore alla media ma, come tutti noi, hanno delle fragilità proprie non
facilmente estirpabili e riversano queste fragilità nell’aspetto fisico.


Così nello sport, dove il
livello di competizione e di stress è superiore a quello della vita di tutti i
giorni. In queste persone la sana competizione, magari non compensata da ottimi
risultati, può portare all’abbassamento dell’autostima e al voler raggiungere
traguardi ben superiori alle proprie forze, magari anche spronate dall’allenatore
che inconsciamente, quindi senza volontà propria, può scatenare ciò che nessuno
può immaginare. Ecco perché bisognava esserci, ecco perché gli allenatori ma
tutti gli educatori ci dovevano esserci; queste informazioni vere, comprovate
erano fornite da una persona autorevole per i suoi 21 anni trascorsi in mezzo a
questo problema.


Sappiamo tutti di come il corpo
umano sia una macchina perfetta capace di adattarsi a diverse esigenze….così
quando cominciamo a levargli il nutrimento lui se lo prende da un’altra parte,
andando prima a prendere dalla parte grassa, poi dalla parte magra fino ad
arrivare alle ossa per poter così sopperire alla mancanza di energia
infertogli…..così
il corpo si mette in standby per concentrare le poche risorse che ha al corpo….ed
il primo a risentirne è il cervello sempre più privato della sua funzionalità di
razionalità e di funzione logica.


A comprovare  ciò che ho appena citato è l’esempio che la
Dottoressa ha fatto ieri sera…una sua paziente quasi in fase scheletrica
sosteneva continuamente di vedersi grassa, allora la Dottoressa estrasse dalla
sua borsa un pezzo di corda, un volgare pezzo di cordicella di circa un metro e
mezzo e chiese alla paziente di fare la circonferenza che lei vedeva….questa
ragazza fece una circonferenza di circa un metro e venti….la dottoressa prese
un’orecchietta fermacarte e segnò il punto esatto che la paziente le aveva
indicato, poi si alzò e fece come le sarte, con la stessa cordicella misurò l’addome
della paziente e puntò un’orecchietta sulla misura esatta della circonferenza
della  paziente, ed era circa la metà di
quella vista dalla ragazza…..

Questo è solo per dire di come l’affermazione
di vedersi grassa non fosse una giustificazione per non mangiare ma bensì di
come il cervello le facesse vedere il proprio corpo.


Quindi la Dottoressa ha portato
a termine la sua serata informativa con altri dati e altre informazioni che
sarebbe stato utile sentire…quei piccoli segnali iniziali che ogni allenatore,
educatore, insegnante, genitore, parente, amico, dovrebbe sapere….segnali
importanti per poter intervenire subito prima della conclamazione vera e
propria della patologia e ricordiamoci sempre che più si aspetta più si
allungano i tempi e la sofferenza di queste persone e non solo, ma anche delle
loro famiglie, della cerchia di parenti, amici e di tutti coloro che orbitano
nella sfera affettiva di chi soffre dei Disturbi del Comportamento Alimentare.


Che  nessuno dica “A me, nella mia famiglia non
succerà mai!” anch’io dicevo così e ne sono qui a parlarne, avrei voglia di
dimenticare e non parlarne più ed invece, come ha detto anche la
Dottoressa,  anche se ci fosse solo una
persona alla quale si potrà alleviare questa sofferenza saprò che anche questa
serata non è stata vana.

 

Fabio, un cittadino qualunque.







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