Così,la sera di
martedì15 marzo 2016– Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla
–il Centro Civico F. Presca si presentava gremito di persone. Tra
queste c’erano rappresentanti di Associazioni di Volontariato del
territorio, una delegazione che arrivava da San Giorgio in Bosco,
insegnanti, medici, educatori sportivi e molta gente “qualunque”.
Nell’introdurre la
serata dedicata ai Disturbi del Comportamento Alimentare,
l’Assessore alle
Politiche Sociali e Pari Opportunità Giovanna
Rossi si è soffermata sulla presentazione della neonata “Ali di
Vita”, che opera nel settore del volontariato proprio sul tema
dell’incontro, sottolineando la disponibilità di tutta
l’Amministrazione Comunale di Selvazzano che ha abbracciato il
Progetto presentato dall’Associazione, che consta in due punti
fondamentali:
- SPORTELLO D’ASCOLTO,
rivolto a tutti i familiari dei DCA (Disturbi del Comportamento
Alimentare), accogliendo, ascoltando per poi avviare il secondo
punto;
- GRUPPI DI MUTUO AIUTO,
con il sostegno fondamentale di uno psicoterapeuta abilitato per
affrontare queste patologie, perché la famiglia sia una risorsa
importante per aiutare il proprio caro che soffre.
Il primo punto, già in
essere con la consegna da parte dell’Amministrazione a “Ali di
Vita” della stanza all’interno del Civico Presca utilizzabile per
lo SPORTELLO D’ASCOLTO,ed il calendario degli ascolti già fissato
a partire da sabato 19 marzo 2016 dalle 15,00 alle
17,00.Fondamentale, come ha sottolineato il Dott.Gianmaria Gioga,
Direttore Sanitario locale presente in sala, per fare da filtro,
levando delle incombenze alle USL rivolte ai familiari perchè ormai
troppo oberate dalla continua e crescente richiesta d’aiuto sempre
nel campo dei Disturbi del Comportamento Alimentare.
Così si è dato il via
al filmdocumentario “Ciò che mi nutre mi distrugge”. Per certi
versi crudo, duro, dove i pugni nello stomaco agli spettatori
arrivavano diretti e continui, senza sosta. Nel documentario non
c’erano attori o comparse, ma erano persone vere, in cura da
terapeuti, che fermavano dei momenti,delle affermazioni,mettendo in
evidenza quello che è realmente questa dannata “bestia”.
Ma la parte più
interessante è stata il dopo documentario, quando la Dottoressa
Michela Pepe, Psicologa clinica e Psicoterapeuta riconosciuta, ha
cominciato a rispondere alle domande che la platea rivolgeva.
Volendo parafrasare,
paragonando la platea al mare, dopo le prime timide domande e le
risposte dolcemente esaustive della Dottoressa, quella marea di
paura, vergogna, isolamento, pian piano ha abbassato la guardia, e
nella bassa marea ha fatto emergere isole sconosciute, abbandonate al
loro destino, perse nella solitudine di un isolamento non voluto,
perse dentro un vortice di negazione alla vita fino ad annientare ed
umiliare l’essenza umana, dove l’anima ne esce fredda, dilaniata
e smarrita.
Più
delle altre, due testimonianze vere, dirette, spontanee, hanno fatto
capire che quello che si eravisto sullo schermo non erano casi
estremi, non erano una caricatura per metterne in risalto i
contenuti, ma sono in mezzo a noi, disperati e abbandonati, non
compresi da chi dovrebbe seguirli, quasi derisi. Eppure sono delle
bellissime isole dove il raccogliere quella richiesta d’aiuto
gridata in silenzio le porterebbe a rifiorire di nuova speranza e
nuovi credo.
NOI SIAMO PARTE
INFINITESIMA DEL TUTTO. NOI ESISTIAMO. NOI AMIAMO.
Forse la nuova stagione per i familiari dei DCA parte proprio da qui, da Selvazzano
Fabio Longato
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